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72. Applicazioni commerciali

La disponibilità di software commerciale per Linux, dimostra la maturità di questo sistema operativo. Negli ambienti meno preparati dal punto di vista ``informatico'', i sistemi operativi Unix sono semplicemente temuti. La disponibilità di software commerciale confortevole e spesso uniforme tra una piattaforma ed un'altra, permette di attenuare questi problemi di inserimento.

72.1 Motif

Motif è un'interfaccia grafica sviluppata da OSF (Open Software Foundation http://www.osf.org). Attualmente, Motif costituisce uno standard molto importante e in pratica, quasi tutte le applicazioni grafiche commerciali, funzionanti su Unix e quindi X Window System, utilizzano questa GUI.

La cosa più importante di Motif sono le librerie che possono fornire ai programmi una serie di funzioni e di oggetti grafici.

Link statico o dinamico

Un programma che utilizza le librerie Motif può essere stato compilato utilizzando queste librerie in modo differente: con un link statico o dinamico.

Un programma prodotto con un link statico si trova in pratica a incorporare le librerie, per cui, può essere utilizzato così com'è senza la necessità di installarle separatamente. Un programma prodotto con un link dinamico, richiede la presenza delle librerie, ma ha il vantaggio di richiedere un po' meno risorse rispetto a quello compilato in modo statico.

Normalmente, la licenza di Motif consente di incorporare le librerie nel programma e non di distribuirle assieme al programma. Di conseguenza, se si vogliono utilizzare programmi che utilizzano le librerie Motif in modo dinamico, occorre acquistare una copia delle librerie Motif.

Il prezzo del nome

Motif viene commercializzato da diverse aziende che spesso utilizzando nomi differenti. Nella maggior parte dei casi si tratta sempre di lavori derivati dagli stessi sorgenti, e perfettamente compatibili con l'originale, ma l'uso del nome Motif ha un prezzo.

Per quanto riguarda la piattaforma PC si possono trovare nomi come Moo-tiff, SWiM, Metro Link, MoTeeth, ...

72.2 StarOffice 3.1

StarOffice è prodotto dalla Star Division GmbH ( http://www.stardivision.com) e normalmente viene rilasciato con la licenza riportata nella appendice `Licenza StarOffice'.

Si tratta di un pacchetto integrato per ufficio, comprendente un programma di scrittura, un figlio elettronico, un programma di disegno vettoriale, un programma per il fotoritocco, un disegnatore di grafici e un editor di equazioni.

Una delle caratteristiche più importanti è la sua compatibilità con i file di MS-WinWord6 e di MS-Excell di Microsoft; un'altra è la disponibilità di versioni equivalenti per diversi sistemi operativi, MS-Windows incluso.

La versione per Linux può essere ritrovata nella maggior parte degli FTP che contengono software per Linux, oppure si può acquistare il CD-ROM da Caldera ( http://www.caldera.com) che è il distributore ufficiale di questa versione.

Archivi necessari

La versione Linux di StarOffice è organizzata in blocchetti contenuti in archivi compressi attraverso tar e gzip. I file utili sono:

<!>   Nel caso si disponga già dei file della versione 3.1beta4, basta utilizzare l'archivio StarOffice31-upgrade2final.tar.gz per togliere la scadenza di funzionamento che aveva quella versione. Di fatto la versione 3.1 non è altro che la stessa 3.1beta4 senza alcuna scadenza.

Librerie

Le versioni Unix di StarOffice, utilizzano la libreria grafica Motif 2.0, cioè un altro prodotto commerciale. Per questo motivo, tra i file di StarOffice che vengono distribuiti, esistono due tipi di binari: quelli che richiedono la presenza della libreria Motif e quelli che sono stati compilati in modo da contenerla già in modo statico. I secondi sono i binari che possono essere utilizzati anche senza la libreria Motif, anche se ciò penalizza notevolmente le prestazioni di StarOffice.

libc

StarOffice richiede la presenza di una versione di libc superiore o uguale a 5.4.4. Se nel proprio sistema è installata una versione precedente, bisogna provvedere all'aggiornamento. Se non si ha la possibilità di effettuare un aggiornamento automatico, dopo aver copiato i file aggiornati della libreria nella directory /lib/, occorre correggere il link libc.so.5, ma in un colpo solo! Supponendo che si abbia copiato i file della versione 5.4.28, si può procedere come nell'esempio seguente.

# ln -sf /lib/libc.so.5.4.28 /lib/libc.so.5

Nazionalizzazione

StarOffice è sensibile al contenuto della variabile di ambiente LANG. Se contiene il valore corretto, cioè it_IT, tutti i messaggi (o quasi) appariranno in Italiano.

Vale la pena di predisporre in ogni caso questa variabile, non solo per StarOffice.

Collocazione

La collocazione del programma è praticamente obbligatoria: /usr/local/StarOffice-3.1/. Per questo ci si posiziona nella directory /usr/local/ e da li si espandono i file necessari.

<!>   Se si installa la versione beta, occorre espandere l'archivio StarOffice31-upgrade2final.tar.gz per ultimo.

# cd /usr/local

# tar -x -z -v -f StarOffice31-common.tar.gz

# tar -x -z -v -f StarOffice31-english.tar.gz

...

Librerie dinamiche (ld.so)

L'archivio StarOffice31-common.tar.gz, espandendosi, colloca una serie di librerie nella directory /usr/local/StarOffice-3.1/linux-x86/lib/. Prima di poter fare qualunque cosa con StarOffice, occorre aggiornare il file /etc/ld.so.conf e avviare il programma ldconfig in modo da ottenere un nuovo file /etc/ld.so.cache.

Si procede aggiungendo la riga seguente al file /etc/ld.so.conf.

/usr/local/StarOffice-3.1/linux-x86/lib/

Quindi si avvia semplicemente il programma ldconfig che provvede a fare il resto.

# ldconfig

Setup

Al termine di tutte queste operazioni, ogni utente è finalmente pronto per ``installare'' StarOffice nella propria directory home. Le operazioni seguenti vanno svolte utilizzando una finestra di terminale (come xterm per esempio) all'interno dell'ambiente grafico X Window System.

$ cd /usr/local/StarOffice-3.1

$ ./setup

StarOffice 3.1 Installation Tool


Inizio della procedura di setup di StarOffice.

Dopo la presentazione, viene presentata una scelta possibile tra diversi tipi di installazione:

Nel primo caso, viene creata la directory ~/StarOffice-3.1/ contenente altre directory e poi soltanto link a file contenuti nella posizione originale. Negli altri casi, vengono copiate localmente le porzioni di StarOffice che si intendono utilizzare. In generale, dovrebbe essere sufficiente il primo tipo di installazione.

Al termine, nella directory home si troveranno due script: .sd.sh e .sd.csh. Il primo è fatto per essere interpretato da una shell Bourne compatibile, mentre il secondo da csh.

In pratica, se si utilizza bash, si tratta di includere alla fine di ~/.bash_profile o ~/.profile, o ancora in ~/.bashrc (a seconda di come è organizzato il proprio sistema), la riga seguente:

. ~/.sd.sh

In questo modo, il file .sd.sh viene letto ed eseguito.

<!>   Il file .sd.sh, e così pure .sd.csh, contiene la dichiarazione della variabile LANG con il valore us. Evidentemente questo è sbagliato. Se si è fatto come consigliato in precedenza, cioè si è già predisposta la variabile LANG con il valore corretto, basta commentare questa dichiarazione.

Avvio

I file binari di StarOffice sono collocati nella directory /usr/local/StarOffice-3.1/linux-x86/bin/, ma se il setup è stato eseguito correttamente, dovrebbero essere raggiungibili senza l'indicazione del percorso.

Prima di avviare un qualunque programma di StarOffice, conviene attivare la guida in linea e il sistema di comunicazione interna.

$ svdaemon

$ svportmap

I programmi a disposizione sono:

Linguaggio

Se la variabile LANG è configurata correttamente, i messaggi appaiono in lingua italiana, ma non tutti, dove mancano le traduzioni, appaiono in inglese o in tedesco.

Infatti, si tratta di una azienda tedesca.

È importante sapere che Beenden significa ``terminare'', ovvero, ``fine lavoro''.

Stampa

StarOffice è (almeno in teoria) in grado di gestire alcuni tipi di stampanti diversi da PostScript. Utilizzando lpr (cioè il sistema di stampa BSD), è sufficiente avere predisposto un filtro di stampa adatto a convertire il formato PostScript in quello della propria stampante. Quando si stampa, quindi, si deve scegliere il tipo di stampante lp, eventualmente modificando la riga di comando. Di solito è sufficiente specificare la voce corrispondente alla stampante e/o al filtro di stampa più adatto alle proprie esigenze.


Richiamando l'impostazione della stampante, vengono proposti diversi tipi di driver, ma se il proprio sistema è configurato correttamente, dovrebbe essere sufficiente selezionare il tipo standard: lp.


La riga di comando per ottenere la stampa può essere modificata a seconda delle esigenze, per esempio si può cambiare l'indicazione della voce del file /etc/printcap e di altre indicazioni. Di solito, non serve alcuna intestazione, in tal caso, l'opzione -T non serve e può essere cancellata.

Riferimenti

72.3 Netscape

Netscape Communicator è prodotto dalla Netscape Communications Corporation ( http://www.netscape.com) e normalmente viene rilasciato con la licenza riportata nella appendice `Licenza Netscape'.

Si tratta di un client integrato per diversi tipi di protocolli Internet, in particolare: HTTP, FTP e GOPHER, oltre che per la posta elettronica e i newsgroup.

Archivi necessari

Attorno a questo programma c'è un notevole fermento, per cui appaiono frequentemente aggiornamenti. In questo senso non è opportuno dare l'indicazione del nome esatto dell'archivio da ricercare. In generale, conviene effettuare la ricerca direttamente negli FTP di Netscape: ftp://ftp.netscape.com oppure ftp://ftp1.netscape.com e così avanti, con ftp3, ftp4, ... Molto probabilmente, se si pone la possibilità della scelta, conviene utilizzare una versione con le librerie grafiche incorporate (statiche).

Nella stessa directory dell'FTP in cui si può trovare il pacchetto di Netscape, si trovano i file contenenti il testo della licenza d'uso e le istruzioni per installare il pacchetto.

Collocazione

Fortunatamente, la collocazione del pacchetto nel filesystem è libera. In generale conviene creare una directory temporanea, spostarsi in quella, estrarre il pacchetto e quindi, se è presente uno script di installazione, eseguirlo, oppure spostare quanto ottenuto nella destinazione desiderata. Negli esempi seguenti si fa riferimento all'archivio communicator-v403-export.x86-unknown-linux2.0.tar.gz

~# mkdir ~/temp

~# cd ~/temp

~/temp# tar -x -z -v -f communicator-v403-export.x86-unknown-linux2.0.tar.gz

Con la versione di Netscape a cui si fa riferimento in questo esempio, a questo punto si deve eseguire uno script di installazione. Prima però, si deve predisporre una variabile di ambiente contenente l'indicazione della directory in cui collocare il programma.

~/temp# MOZILLA_HOME="/usr/local/Communicator403"

~/temp# export MOZILLA_HOME

~/temp# ns-install

In questo modo si ottiene l'installazione all'intero della directory /usr/local/Communicator403. Al termine, si può cancellare il contenuto della directory temporanea usata per estrarre il contenuto dell'archivio.

Variabili di ambiente

Perché Netscape possa funzionare correttamente, occorre predisporre alcune variabili di ambiente:

Dal momento che si tratta di una configurazione generale del sistema, è conveniente inserire l'impostazione di queste variabili nella configurazione generale della shell che si utilizza: nel caso di bash basta modificare il file /etc/profile.

Configurazione

Ogni utente ha una propria configurazione di Netscape e una propria gestione della cache delle pagine visitate di recente. La prima volta che viene avviato, viene richiesta l'accettazione esplicita delle condizioni della licenza d'uso, e quindi viene creata la directory ~/.netscape che poi si articola ulteriormente.

$ netscape


Quando un utente avvia per la prima volta Netscape, viene richiesta l'accettazione esplicita della licenza d'uso.


Dopo l'accettazione della licenza, viene creata una directory per contenere la configurazione e la cache delle pagine visitate.

La configurazione di Netscape è abbastanza intuitiva. In generale vi si accede configurazione attraverso il menu Edit, selezionando la voce Preferences.


La configurazione di Netscape, attraverso la selezione della voce Preferences, dal menu Edit.

Tempi morti

Un problema che riguarda un po' tutti i programmi client, sono i tempi morti. Questi programmi, quando tentano di accedere a un risorsa senza riuscirci, restano a lungo in attesa prima di restituire una segnalazione di errore. Se si utilizza, o si gestisce, un DNS server e questo non risulta raggiungibile, oppure a sua volta non riesce a raggiungere gli altri DNS server di livello superiore, le attese sono dovute al ritardo nella risposta nella risoluzione dei nomi.

La prima volta che si avvia Netscape, questo cerca di raggiungere la pagina http://home.netscape.com.

Quando si vuole utilizzare Netscape semplicemente per delle attività locali, e si notano questi problemi nelle risposte, se si gestisce un DNS server locale che, almeno temporaneamente non ha accesso alla rete esterna, si può provare a disattivarlo, utilizzando il comando seguente.

# ndc stop

In seguito, per riattivarlo, basterà utilizzare il comando opposto.

# ndc restart

 

1997.10.26 - Scritto da Daniele Giacomini   daniele@calion.com   (vedi copyright: Appunti Linux).


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