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33. Copia, link, spostamento, cancellazione e archiviazione

Quelle indicate nel titolo sono le fasi fondamentali dell'amministrazione dei dati. Nello stesso modo sono anche le operazioni più delicate.

La tabella (seguente) elenca i programmi a cui si accenna in questo capitolo.


Programma Descrizione
cp Copia.
ln Crea dei link.
install Copia attribuendo permessi e proprietà ai file di destinazione.
dd Copia a basso livello.
mv Sposta o rinomina i file.
rm Cancella.
cpio Archivia e recupera.
tar Archivia e recupera.
gzip Comprime e decomprime.
Riepilogo dei programmi per la copia, il link, lo spostamento, la cancellazione e l'archiviazione di file e directory.

33.1 Copia e link

La copia genera un altro file o un'altra directory, il link genera un riferimento aggiuntivo agli stessi dati di origine: assomiglia alla copia, ma rappresenta solo un modo per fare apparire la stessa cosa in più punti differenti.

Nei sistemi Unix i link sono molto importanti e vengono usati di frequente. Si distinguono due tipi di questi: link simbolici e link hard. Attraverso il link hard si creano dei riferimenti a dati esistenti in modo non distinguibile da quelli originali; i link simbolici sono dei file speciali e per questo distinguibili dai file originali.

L'esistenza dei link simbolici altera la logica normale della copia: ha senso copiare i file a cui i link puntano o ha senso copiare i link? Solitamente si considera che la gestione dei link debba essere trasparente, come se questi non esistessero e si trattasse effettivamente dei file a cui loro puntano. Ciò fino a quando non si fa esplicitamente riferimento ai link.

A fianco del problema della copia di file (o directory), cioè di entità virtuali per il contenimento dei dati, ci può essere il problema elementare (anche se complicato per l'utente) di trasferire dati attraverso i dispositivi in modo diretto (copia a basso livello).

$ cp

cp [<opzioni>] <origine> <destinazione>

cp [<opzioni>] <origine>... <directory>

Copia i file. Se vengono specificati solo i nomi di due file, il primo viene copiato sul secondo; viene cioè generata una copia che ha il nome indicato come destinazione. Se il secondo nome indicato è una directory, il file viene copiato con lo stesso nome nella directory. Se vengono indicati più file, l'ultimo nome deve essere una directory e verranno generate le copie di tutti i file indicati nella directory di destinazione. In mancanza di altre indicazioni, le directory non vengono copiate.

Alcune opzioni

-a | --archive

Equivalente a -dpR, utile per l'archiviazione o comunque per la copia di link simbolici così come sono.

-b | --backup

Mantiene delle copie di backup per i file che vengono sovrascritti con la copia.

-d | --no-dereference

Copia i link simbolici mantenendoli come tali, invece di copiare il file a cui i link si riferiscono.

-f | --force

Sovrascrittura forzata dei file di destinazione.

-i | --interactive

Richiede una conferma per la sovrascrittura nel caso in cui esistano già dei file con i nomi uguali a quelli di destinazione della copia.

-l | --link

Crea un hard link invece di copiare i file (non vale per le directory).

-s | --symbolic-link

Crea un link simbolico invece di copiare i file (non vale per le directory).

-P | --parents

Copia anche il percorso indicato nel file di origine.

-p | --preserve

Mantiene le proprietà, i permessi originali e le date originali.

-R | --recursive

Copia file e directory in modo ricorsivo (includendo le sottodirectory).

-S <suffisso-di-backup> | --suffix=<suffisso-di-backup>

Permette di definire il suffisso da utilizzare per le eventuali copie di backup. Se non viene specificato con questa opzione, si utilizza il simbolo contenuto nella variabile di ambiente SIMPLE_BACKUP_SUFFIX e se anche questa variabile non è stata predisposta, si utilizza ~ (tilde).

-V <tipo-di-backup> | --version-control=<tipo-di-backup>

Permette di definire esplicitamente il modo con cui gestire le copie di backup, quando si usa anche l'opzione -b. Il tipo di backup viene definito in base ai termini seguenti.

Tipo di backup

t | numbered

Esegue un backup numerato.

nil | existing

Esegue un backup numerato per i soli file che hanno già almeno una versione di backup.

never | simple

Esegue un backup semplice.

Se questa opzione non viene indicata, si prende in considerazione il valore della variabile di ambiente VERSION_CONTROL.

Variabili

VERSION_CONTROL

Permette di definire la modalità di gestione delle copie di backup (ovvero delle versioni precedenti) in modo predefinito. I valori attribuibili a questa variabile sono gli stessi utilizzati come argomento dell'opzione -V.

SIMPLE_BACKUP_SUFFIX

Definisce il simbolo da utilizzare come suffisso per i nomi dei file di backup.

Esempi

$ cp -r /test/* ~/prova

Copia il contenuto delle directory /test in ~/prova copiando anche eventuali sottodirectory contenute in /test.

$ cp -r /test ~/prova

Copia la directory /test in ~/prova (attaccando test a ~/prova) copiando anche eventuali sottodirectory contenute in /test.

$ cp -P aa/bb/cc miadir

Copia il file aa/bb/cc in modo da ottenere miadir/aa/bb/cc. Le directory intermedie eventualmente mancanti vengono create.

Attenzione

cp può essere pericoloso perché può sovrascrivere altri file senza preavviso. Per ridurre le possibilità di errori, conviene creare un alias in modo che cp funzioni sempre con l'opzione -i. Se poi si ha la necessità di sovrascrivere i file di destinazione, si può sempre utilizzare l'opzione --force.

$ ln

ln [<opzioni>] <origine> <destinazione>

ln [<opzioni>] <origine>... <directory>

Crea un collegamento (link) tra file e/o directory. Se viene specificata una origine e una destinazione, il nome indicato come destinazione sarà il nuovo link che punta al nome indicato come origine (e può trattarsi anche di una directory). Se vengono specificati più nomi nell'origine, l'ultimo argomento deve essere una directory e si intende che all'interno della directory di destinazione verranno creati tanti link quanti sono i nomi indicati come origine. Se non viene specificato diversamente attraverso le opzioni, vengono creati degli hard link e non dei link simbolici.

Alcune opzioni

-b | --backup

-f | --force

-i | --interactive

-S | --suffix

-V | --version-control

Le opzioni sopra indicate funzionano nello stesso modo di cp ( cp).

---------

-s | --symbolic-link

Crea un link simbolico invece di crearne uno hard.

-d | -F | --directory

Permette all'utente root di creare un hard link per una directory.

-n | --no-dereference

Quando la destinazione corrisponde a un link simbolico preesistente che punta verso una directory, il funzionamento normale prevederebbe la creazione del link in quella directory. Usando questa opzione si intende evitare questo rimpiazzando quel link simbolico. Per poter attuare questo, occorre però utilizzare anche l'opzione --force.

Variabili

ln utilizza le variabili di ambiente VERSION_CONTROL e SIMPLE_BACKUP_SUFFIX nello stesso modo di cp ( cp).

Esempi

$ ln -s /bin/ls ~/elenco

Crea il link simbolico elenco all'interno della directory home che punta al comando ls. Eseguendo ~/elenco si ottiene in pratica di eseguire il comando ls.

$ ln /bin/ls ~/elenco

Crea un hard link elenco all'interno della directory home che punta al comando ls. Eseguendo ~/elenco si ottiene in pratica di eseguire il comando ls.

$ ln -s /bin/* ~/

Crea una serie di link simbolici all'interno della directory home per tutti i file contenuti in /bin.

$ ln -s /bin ~/binari

Crea il link simbolico binari alla directory /bin. Eseguendo cd ~/binari ci si ritroverà in /bin.

$ install

install [<opzioni>] <origine>... <destinazione>

install [<opzioni>] -d <directory>...

Copia di file, attribuzione dei permessi e delle proprietà. Il comando si comporta in modo simile a cp con in più la possibilità di definire gli attributi dopo la copia e di creare tutte le directory necessarie. È tipicamente usato per l'installazione di programmi.

Alcune opzioni

-b | --backup

-S | --suffix

-V | --version-control

Le opzioni sopra indicate funzionano nello stesso modo di cp ( cp).

---------

-d <directory>... | --directory=<directory>...

Crea le directory indicate, definisce l'utente proprietario, il gruppo proprietario ed i permessi.

-g <gruppo> | --group=<gruppo>

Definisce il gruppo proprietario dei file installati o delle directory.

-m <modo> | --mode=<modo>

Definisce i permessi in modo analogo alla sintassi di chmod ( chmod).

-o <proprietario> | --owner=<proprietario>

Definisce l'utente proprietario dei file installati o delle directory.

$ dd

dd [<opzioni>]

dd (Data Duplicator o Data Dump) è un programma di copia a basso livello. Le opzioni sono definite in modo strano rispetto ai normali programmi di utilità Unix: non sono prefissate dal solito trattino (-). Se tra le opzioni, non vengono definiti i file di input e/o di output, si usano rispettivamente lo standard input e lo standard output.

Molte delle opzioni utilizzano un argomento numerico. Questi argomenti numerici possono essere indicati anche con l'ausilio di moltiplicatori posti subito dopo il numero stesso:

Opzioni

if=<file>

Legge i dati dal file indicato invece che dallo standard input.

of=<file>

Scrive i dati nel file indicato invece che attraverso lo standard output. In questo caso, se il file indicato esiste già e la quantità di dati da scrivere è inferiore alla sua vecchia dimensione, questo file viene troncato alla dimensione nuova. Questa regola non vale più se si utilizza un tipo di conversione notrunc (viene descritto più giù).

ibs=<numero-di-byte>

Legge a blocchi di byte della quantità indicata dall'argomento.

obs=<numero-di-byte>

Scrive a blocchi di byte della quantità indicata dall'argomento.

bs=<numero-di-byte>

Legge e scrive a blocchi di byte della quantità indicata dall'argomento. Questa opzione annulla eventuali dichiarazioni fatte attraverso ibs e obs.

cbs=<numero-di-byte>

Definisce la dimensione del buffer di conversione. In pratica determina la dimensione del blocco da utilizzare quando si devono effettuare delle conversioni nella codifica. Più avanti viene descritto il significato di questa opzione, in corrispondenza della descrizione dei tipi di conversione attuabili.

skip=<numero-di-blocchi>

In fase di lettura del file di input, salta il numero di blocchi indicato come argomento, dall'inizio del file, prima di iniziare la copia. I blocchi in questione corrispondono a quanto definito con ibs o con bs.

seek=<numero-di-blocchi>

In fase di scrittura del file di output, salta il numero di blocchi indicato come argomento prima di iniziare la copia. I blocchi in questione corrispondono a quanto definito con obs o con bs. Il risultato dell'azione di saltare dei blocchi in fase di scrittura cambia a seconda che il file di destinazione sia già esistente o meno. Se il file esiste già, i byte dei blocchi saltati vengono lasciati inalterati e nel file si comincia a scrivere dopo la posizione indicata: se poi il file è troppo corto, questo viene allungato. Se il file non esiste, i byte dei blocchi da saltare vengono scritti con un valore nullo (<NUL>).

count=<numero-di-blocchi>

Determina la quantità di blocchi da scrivere: si tratta di blocchi di input e quindi di quelli definiti attraverso l'opzione ibs o bs. Senza l'indicazione di questa opzione, la copia è sempre completa (a meno che non si saltino delle porzioni con l'opzione skip).

conv=<conversione>[,<conversione>]...

Permette di definire il tipo di conversione, anche attraverso passaggi successivi. Il tipo di conversione viene specificato attraverso un nome che lo identifica. Se si intendono applicare passaggi successivi, i tipi di conversione si separano con una virgola senza spazi prima o dopo la stessa.

Tipi di conversione

ascii

Converte dalla codifica EBCDIC a ASCII.

ebcdic

Converte dalla codifica ASCII a EBCDIC.

ibm

Converte dalla codifica ASCII-IBM a EBCDIC.

block

Tratta le righe di ingresso come record terminati dal carattere newline (<LF>). Questi record vengono troncati o allungati in modo da corrispondere alla dimensione indicata attraverso l'opzione cbs. Alla fine, i caratteri newline risultano trasformati in spazi (<SP>), a meno che i record non siano stati troncati prima, e se si è reso necessario un allungamento dei record, è sempre il carattere spazio a essere aggiunto.

In pratica, il risultato finale è quello di un file con i record di dimensione uguale e per questo senza più alcuna terminazione attraverso <LF>.

unblock

Esegue l'operazione opposta di block: il file in ingresso viene letto a blocchi di dimensione stabilita attraverso l'opzione cbs e gli spazi finali di ogni blocco vengono sostituiti con un unico carattere. <LF>.

lcase

Trasforma le lettere maiuscole in minuscole.

ucase

Trasforma le lettere minuscole in maiuscole.

swab

Scambia le coppie di byte: ciò può essere utile quando i dati in questione sono interi short (16 bit) da trasformare in, o da, una piattaforma Intel. (Nelle piattaforme Intel, gli interi a 16 bit sono scritti in modo da invertire la sequenza normale dei due byte che si utilizzano).

noerror

Nel caso si verifichi un errore di lettura, continua ugualmente l'operazione.

notrunc

Il file in uscita non viene troncato. Questo argomento è utile nel caso si scriva su file già esistenti: se dopo la trasformazione che si fa, la dimensione dei dati in uscita è inferiore a quella che ha già il file su qui si scrive, i dati rimanenti si lasciano come sono senza ridurre la dimensione di questo file.

sync

Aggiusta la lunghezza di ogni blocco in ingresso, aggiungendo eventualmente il carattere <NUL> (0x00), in modo che la sua dimensione sia uguale a quanto stabilito attraverso l'opzione ibs.

Esempi

Il programma dd viene normalmente usato per riprodurre le immagini di dischetti, anche se nella maggior parte dei casi è sufficiente usare cp.

# dd if=disk.img of=/dev/fd0

In questo caso si trasferisce semplicemente il file disk.img nel dischetto (precedentemente inizializzato). Nessun'altra indicazione è stata data, per cui si presume che il file sia adatto al formato di dischetto che si sta utilizzando.

# dd if=disk.img of=/dev/fd0 obs=18k

Rispetto all'esempio precedente, si immagina di avere a disposizione un dischetto da 1440KB (e naturalmente che il file di immagine sia adatto a questo tipo di dischetto). Un dischetto da 3,5 pollici con questo formato è composto da cilindri contenenti 18+18 settori di 512KB: 2*18*512 = 18KB. Specificando l'opzione obs=18k si intende fare in modo che dd fornisca al dispositivo /dev/fd0 blocchi di quella dimensione in modo da facilitare l'operazione di scrittura.

# dd if=disk.img of=/dev/fd0 obs=18k count=80

Rispetto all'esempio precedente, viene specificato il numero di blocchi da scrivere: 80, pari al numero dei cilindri. In questo modo, se il file in ingresso fosse più grande, non ci sarebbe alcun tentativo di superare tale limite.

33.2 Spostamento e cancellazione

Lo spostamento è una sorta di copia e cancellazione dell'originale. Attraverso questo meccanismo si ottiene anche il cambiamento del nome di file e directory: un cambiamento di nome puro e semplice non è possibile. Questo fatto deve essere considerato quando si valutano le conseguenze dei permessi attribuiti ai file e alle directory e quando si valuta la eventuale pericolosità di questo tipo di operazione: cambiare nome a un file in modo errato può provocare la sovrascrittura di un altro.

La cancellazione è sempre l'operazione più pericolosa. Nei filesystem ext2 (Linux native) non esiste la possibilità di recuperare i dati cancellati. Piuttosto di cancellare, sarebbe meno pericoloso spostare temporaneamente i file in una directory che funge da cestino. Nella sezione `Cestino personale' viene mostrato uno script in grado di gestire agevolmente una sorta di cestino del genere.

$ mv

mv [<opzioni>] <origine>... <destinazione>

Sposta i file e/o le directory. Se vengono specificati solo i nomi di due elementi (file o directory), il primo viene spostato e/o rinominato in modo da ottenere quanto indicato come destinazione. Se vengono indicati più elementi (file o directory), l'ultimo attributo deve essere una directory: verranno spostati tutti gli elementi elencati nella directory di destinazione. Nel caso di spostamenti attraverso diversi filesystem, vengono spostati solo i cosiddetti file regolari (quindi: no link, no directory).

Alcune opzioni

-b | --backup

-f | --force

-i | --interactive

-S | --suffix

-V | --version-control

Le opzioni sopra indicate funzionano nello stesso modo di cp ( cp).

Attenzione

mv può essere pericoloso perché può sovrascrivere altri file senza preavviso. Per ridurre le possibilità di errori, conviene creare un alias in modo che mv funzioni sempre con l'opzione -i. Se poi si ha la necessità di sovrascrivere i file di destinazione, si può sempre utilizzare l'opzione --force.

$ rm

rm [<opzioni>] <nome>...

Rimuove i file indicati come argomento. In mancanza dell'indicazione delle opzioni necessarie, non vengono rimosse le directory.

Alcune opzioni

-r | -R | --recursive

Rimuove il contenuto delle directory in modo ricorsivo.

-i | --interactive

Chiede una conferma esplicita per la cancellazione di ogni file.

-d | --directory

Elimina le directory trattandole come se fossero dei file normali. in pratica, i file e le eventuali altre directory contenute non vengono rimossi prima; viene semplicemente interrotto il loro collegamento. L'operazione può essere pericolosa perché ci potrebbero essere dei file aperti al di sotto di queste directory che si rimuovono e questa situazione non verrebbe verificata. Inoltre, dopo una azione di questo tipo, il filesystem deve essere controllato in modo da eliminare gli errori che si generano: la presenza di file senza riferimenti è un errore.

-f | --force

Ignora l'eventuale assenza di file per i quali si richiede la cancellazione e non chiede conferme all'utente. Può essere utile quando si prepara uno script e non è importante se ciò che si cancella esiste già o meno.

Esempi

$ rm prova

Elimina il file prova.

$ rm ./-r

Elimina il file -r che inizia il suo nome con un trattino, senza confondersi con l'opzione -r (ricorsione).

$ rm -r ~/varie

Elimina la directory varie che risiede nella directory home, insieme a tutte le sue eventuali sottodirectory.

Attenzione

rm è pericolosissimo perché è potente e irreversibile. Gli errori più frequenti, e disastrosi, sono causati da sbagli nella digitazione dei comandi o da cattiva valutazione dell'effetto di un questi. Ci sono tre cose da fare per ridurre i rischi di disastri:

Gli errori più frequenti da evitare sono i seguenti.

$ rm prova *

L'intenzione era quella di eliminare solo i file che iniziano con la parola prova, in realtà, si è inserito uno spazio involontario tra prova e l'asterisco. In tal modo, viene cancellato il file prova e poi tutto quello che si trova nella directory corrente.

$ rm -r .*

L'intenzione era quella di eliminare tutti i file e le directory ``nascoste'' (cioè tutto ciò che inizia con un punto) contenute nella directory corrente. In realtà si cancellano sì i file nascosti, ma con essi anche la directory corrente (.) e la directory precedente (..). In pratica, se i permessi dei file e delle directory lo permettono, si elimina tutto (PROPRIO TUTTO).

Cestino personale

Il modo migliore per non sbagliare utilizzando rm è quello di non usarlo. Quello che segue è un esempio di uno script che invece di cancellare sposta i file e le directory in un ``cestino'' costituito da una directory speciale collocata nella propria directory home.

#!/bin/bash
#======================================================================
# ricicla <file>...
#======================================================================

#======================================================================
# Variabili.
#======================================================================

    #------------------------------------------------------------------
    # Il nome del punto di inizio del sistema di riciclaggio.
    #------------------------------------------------------------------
    CESTINO="$HOME/.riciclaggio"
    #------------------------------------------------------------------
    # Questa variabile contiene un nome composto dall'anno, il mese,
    # il giorno, le ore, i minuti e i secondi del momento in cui
    # si esegue lo script.
    # Questo nome verrà utilizzato per ottenere una directory
    # utilizzata come contenitore dei file da riciclare.
    #------------------------------------------------------------------
    RICICLO=$(date +%Y%m%d%H%M%S)

#======================================================================
# Inizio.
#======================================================================

    #------------------------------------------------------------------
    # Verifica se esiste la directory di partenza del sistema di
    # riciclaggio.
    #------------------------------------------------------------------
    if [ -e $CESTINO ]
    then
        #--------------------------------------------------------------
        # Qualcosa con il nome del cestino esiste già.
        # Si deve verificare che si tratti di una directory.
        #--------------------------------------------------------------
        if [ ! -d $CESTINO ]
        then
            #----------------------------------------------------------
            # Non si tratta di una directory.
            # Non si può procedere con il riciclaggio.
            #----------------------------------------------------------
            echo "Non è possibile procedere con il riciclaggio"
            echo "perché $CESTINO esiste e non è una directory."
            #----------------------------------------------------------
            # Lo script termina restituendo un valore falso.
            #----------------------------------------------------------
            exit 1
        fi
    else
        #--------------------------------------------------------------
        # La directory non esiste.
        # Si tenta di crearla.
        #--------------------------------------------------------------
        if ! mkdir $CESTINO
        then
            #----------------------------------------------------------
            # Non è stato possibile creare il cestino: forse
            # ci sono problemi di permessi.
            #----------------------------------------------------------
            echo "Non è possibile creare la directory"
            echo "$CESTINO"
            #----------------------------------------------------------
            # Lo script termina restituendo un valore falso.
            #----------------------------------------------------------
            exit 1
        fi
    fi
    #------------------------------------------------------------------
    # Giunti a questo punto, dovrebbe esistere la directory
    # $CESTINO. Si passa a creare la sottodirectory usata per
    # questa particolare operazione di riciclaggio.
    #------------------------------------------------------------------
    if ! mkdir $CESTINO/$RICICLO
    then
        #--------------------------------------------------------------
        # Non è stato possibile creare il cestino: forse
        # ci sono problemi di permessi.
        #--------------------------------------------------------------
        echo "Non è possibile creare la directory"
        echo "$CESTINO/$RICICLO"
        #--------------------------------------------------------------
        # Lo script termina restituendo un valore falso.
        #--------------------------------------------------------------
        exit 1
    fi
    #------------------------------------------------------------------
    # A questo punto sono stati superati tutti gli ostacoli.
    # Si procede con il trasferimento dei dati da eliminare.
    # Se lo spostamento con ``mv'' non funziona, si tratta di un
    # tentativo di spostare directory attraverso diversi filesystem.
    #------------------------------------------------------------------
    if ! mv $* $CESTINO/$RICICLO 2> /dev/null
    then
        #--------------------------------------------------------------
        # Essendo fallito lo spostamento, almeno in parte, si procede
        # con la copia.
        # La copia viene fatta senza dereferenziare i link.
        #--------------------------------------------------------------
        if cp -dpR $* $CESTINO/$RICICLO 2> /dev/null
        then
            #----------------------------------------------------------
            # La copia ha funzionato, si procede a eliminare l'origine.
            #----------------------------------------------------------
            rm -r $*
        fi
    fi
    #------------------------------------------------------------------
    # Si conclude con un resoconto.
    #------------------------------------------------------------------
    echo "Presumibilmente, sono stati trasferiti i file seguenti:"
    echo "$*"
    echo "in $CESTINO/$RICICLO"

#======================================================================
# Fine.
#======================================================================

33.3 Archiviazione e compressione

L'archiviazione è quel procedimento con cui si impacchettano file o rami di directory in modo da facilitarne la conservazione all'interno di unità di memorizzazione senza filesystem. Per lo stesso motivo, l'archiviazione è il modo attraverso cui si possono trasferire agevolmente i dati attraverso piattaforme differenti.

L'archiviazione pura e semplice non ottiene alcun risparmio nello spazio utilizzato dai dati. Per questo si utilizza la compressione che permette di ridurre questo utilizzo.

Questo argomento viene ripreso anche nel capitolo dedicato alle copie di sicurezza ( `Copie di sicurezza').

$ cpio

cpio -o [<opzioni>] [< <elenco-nomi>] [> <archivio>]

cpio -i [<opzioni>] [<modello>] [< <archivio>]

cpio -p [<opzioni>] <directory-di-destinazione> [< <elenco-nomi>]

Copia file da e verso archivi cpio o tar. L'archivio può essere un file su disco, un nastro magnetico o una pipe. Le tre sintassi indicate rappresentano le tre modalità operative del comando.

copy-out

Dallo standard input viene letto un elenco di nomi di file (uno per riga) e questi file (con il loro contenuto) vengono copiati nello standard output.

copy-in

Dallo standard input viene letto il contenuto di un archivio dal quale si possono estrarre i file in esso contenuti.

copy-pass

Dallo standard input viene letto un elenco di nomi di file (uno per riga) e questi file (con il loro contenuto) vengono copiati nella directory di destinazione.

Vedere info cpio o cpio(1).

Alcune opzioni

-o | --create

copy-out

-A | --append

Aggiunge dati a un archivio esistente che deve essere specificato con l'opzione -O.

-L | --dereference

Quando incontra dei link simbolici, copia i file a cui questi puntano, invece di copiare semplicemente i link.

-O <nome-archivio>

Specifica il nome dell'archivio da creare o incrementare, invece di utilizzare lo standard output.

-i | --extract

copy-in

-d | --make-directories

Crea le directory necessarie.

-E <file> | --pattern-file=<file>

Legge il modello che esprime i nomi dei file da estrarre, o l'elenco dei nomi stessi, dal file indicato come argomento dell'opzione.

-f | --nomatching

Copia soltanto i file che non corrispondono al modello indicato.

-I <archivio>

Permette di specificare il nome dell'archivio da usare, invece di riceverlo dallo standard input.

-t | --list

Elenca il contenuto dell'archivio.

-p | --pass-through

copy-pass

-d | --make-directories

Crea le directory necessarie.

-l | --link

Se possibile, crea dei link invece di copiare i file.

-L | --dereference

Quando incontra dei link simbolici, copia i file a cui questi puntano, invece di copiare semplicemente i link.

$ tar

tar <opzione-di-funzionamento> [<opzioni>] <file>...

tar (<Tape ARchive>) è un programma di archiviazione nato originariamente per essere usato con i nastri. Il primo argomento deve essere una delle opzioni che ne definisce il funzionamento. Alla fine della riga di comando vengono indicati i nomi dei file o delle directory da archiviare. Se non viene specificato diversamente attraverso le opzioni, l'archivio viene emesso attraverso lo standard output.

Per la descrizione completa di questo programma, conviene consultare tar(1).

Alcune opzioni

opzioni di funzionamento

-A | --catenate | --concatenate

Aggiunge dei file tar a un archivio già esistente.

-c | --create

Crea un nuovo archivio.

-d | --diff | --compare

Trova le differenze tra l'archivio e i file esistenti effettivamente.

--delete

Cancella dall'archivio i file indicati. Non può essere usato per un archivio su nastro.

-r | --append

Aggiunge dati a un archivio già esistente.

-t | --list

Elenca il contenuto di un archivio.

-u | --update

Aggiunge solo i file più recenti rispetto a quanto già contenuto nell'archivio.

-x | --extract | --get

Estrae i file da un archivio.

altre opzioni

--atime-preserve

Fa in modo che la data di accesso dei file che vengono archiviati, non venga modificata.

-f <file> | --file=<file>

Emette l'archivio nel file o nel dispositivo. Se si tratta di un file normale, questo viene creato.

-h | --dereference

Non copia i link simbolici, ma i file a cui questi fanno riferimento.

-k | --keep-old-files

In fase di estrazione da un archivio, non sovrascrive i file eventualmente già esistenti.

-l | --one-file-system

Quando viene creato un archivio, resta in un solo filesystem: quello di partenza.

-L <Kilobyte> | --tape-lenght=<Kilobyte>

Definisce la dimensione massima dei vari segmenti di copia multivolume.

-m | --modification-time

In fase di estrazione da un archivio, non viene ripristinata la data di modifica dei file.

-M | --multi-volume

Permette di creare, elencare o estrarre un archivio multivolume.

-N <data> | --after-date=<data> | --newer <data>

Archivia solo i file la cui data è più recente di quella indicata come argomento.

-O | --to-stdout

Estrae i file nello standard output.

-p | --same-permissions | --preserve-permissions

Estrae tutti i permessi associati ai file.

-P | --absolute-path

Estrae i file utilizzando i percorsi assoluti, cioè senza eliminare la prima barra (/) che appare nei nomi di percorso (pathname).

--remove-files

In fase di creazione di un nuovo archivio, elimina i file archiviati.

--same-owner

Durante l'estrazione da un archivio, assegna ai file estratti le proprietà originali.

-v | --verbose

Elenca i file che vengono elaborati.

-W | --verify

Cerca di verificare la validità dell'archivio dopo averlo creato.

-Z | --compress | --uncompress

Filtra l'archivio attraverso il programma di compressione compress.

-z | --gzip | --ungzip

Filtra l'archivio attraverso il programma di compressione gzip.

Esempi

# tar -c -f /dev/fd0 -L 1440 -M -v /usr

Archivia la directory /usr/ con tutto il suo contenuto, comprese le sottodirectory, utilizzando i dischetti (da 1440KB).

<!>   Con la copia multivolume, come in questo caso, non è possibile utilizzare la compressione automatica attraverso l'opzione -z o -Z.

$ tar -t -f /dev/fd0 -L 1440 -M -v

Visualizza l'elenco del contenuto dell'archivio fatto su dischetti.

$ tar -x -f /dev/fd0 -L 1440 -M -v -p --same-owner

Estrae il contenuto dell'archivio su dischetti a partire dalla posizione corrente.

<!>   È probabile che le opzioni -p e --same-owner siano già predefinite a causa di una opportuna modifica fatta da chi ha realizzato la distribuzione Linux. In ogni caso vale la pena di ricordarsene.

$ tar -c -f /tmp/archivio.tgz -z -v /usr

Archivia il contenuto della directory /usr/ nel file /tmp/archivio.tgz dopo averlo compresso con gzip.

$ gzip

gzip [<opzioni>] [<file>...]

gzip è un programma di compressione attraverso il quale viene creato un file compresso per ogni file indicato negli argomenti. gzip è in grado di comprimere solo file di dati (regular file) e soltanto singolarmente: per ogni file ne viene generato un altro con l'estensione .gz o un'altra se specificato diversamente con le opzioni. Se non viene indicato alcun file o se si utilizza espressamente un singolo trattino isolato (-), lo standard input viene compresso e il risultato viene emesso attraverso lo standard output.

Vedere info gzip o gzip(1).

Alcune opzioni

-c | --stdout | --to-stdout

Emette il risultato attraverso lo standard output. gzip si comporta con questa opzione predefinita quando viene eseguito con il nome zcat.

-d | --decompress | --uncompress

Decomprime un file compresso. gzip si comporta con questa opzione predefinita quando viene eseguito con il nome gunzip.

-r | --recursive

Se tra i nomi indicati nella riga di comando appaiono delle directory, vengono compressi o decompressi tutti i file in esse contenuti.

-t | --test

Controlla l'integrità dei file compressi.

$ gunzip

gunzip come programma autonomo non esiste: è un link a gzip. Se gzip viene avviato con il nome gunzip si comporta come se fosse stata utilizzata l'opzione -d.

Il link verso gzip può essere sia simbolico che non.

$ zcat

zcat come programma autonomo non esiste: è un link a gzip. Se gzip viene avviato con il nome zcat si comporta come se fosse stata utilizzata l'opzione -c.

Il link verso gzip può essere sia simbolico che non.

Copie di sicurezza

Quello che segue è un esempio di un semplice script per l'archiviazione di una serie di file e directory attraverso la coppia tar e gzip.

#!/bin/bash
#======================================================================
# salva <directory-di-destinazione>
#
# Archiviazione di tutti i file e directory indicati attraverso lo
# standard input, utilizzando <directory-di-destinazione> come luogo
# di destinazione degli archivi.
#
# Gli archivi vengono generati in formato .tgz, cioè tar+gzip.
#======================================================================

#======================================================================
# Variabili.
#======================================================================

    #------------------------------------------------------------------
    # L'elenco dei file e delle directory da archiviare proviene dallo
    # standard input.
    #------------------------------------------------------------------
    ELENCO_DA_ARCHIVIARE=`cat`
    #------------------------------------------------------------------
    # Directory di destinazione.
    #------------------------------------------------------------------
    DESTINAZIONE=$1

#======================================================================
# Funzioni.
#======================================================================

    #------------------------------------------------------------------
    # Visualizza la sintassi corretta per l'utilizzo di questo script.
    #------------------------------------------------------------------
    function sintassi () {
        echo ""
        echo "cat elenco | $0 <directory-di-destinazione>"
        echo ""
    }

#======================================================================
# Inizio.
#======================================================================

    #------------------------------------------------------------------
    # Verifica la quantità di argomenti.
    #------------------------------------------------------------------
    if [ $# != 1 ]
    then
        sintassi
        exit 1
    fi
    #------------------------------------------------------------------
    # Verifica se esiste la directory di destinazione.
    #------------------------------------------------------------------
    if [ -e $DESTINAZIONE ]
    then
        #--------------------------------------------------------------
        # Qualcosa con quel nome esiste già.
        # Si deve verificare che si tratti di una directory.
        #--------------------------------------------------------------
        if [ ! -d $DESTINAZIONE ]
        then
            #----------------------------------------------------------
            # Non si tratta di una directory.
            #----------------------------------------------------------
            echo "Non è possibile procedere con l'archiviazione"
            echo "perché $DESTINAZIONE esiste e non è una directory."
            #----------------------------------------------------------
            # Lo script termina restituendo un valore falso.
            #----------------------------------------------------------
            exit 1
        fi
    else
        #--------------------------------------------------------------
        # La directory non esiste.
        # Si tenta di crearla.
        #--------------------------------------------------------------
        if ! mkdir $DESTINAZIONE
        then
            #----------------------------------------------------------
            # Non è stato possibile creare la directory
            #----------------------------------------------------------
            echo "Non è possibile creare la directory"
            echo "$DESTINAZIONE"
            #----------------------------------------------------------
            # Lo script termina restituendo un valore falso.
            #----------------------------------------------------------
            exit 1
        fi
    fi
    #------------------------------------------------------------------
    # Giunti a questo punto, dovrebbe esistere la directory
    # di destinazione.
    # Inizia il loop di archiviazione.
    #------------------------------------------------------------------
    for DA_ARCHIVIARE in $ELENCO_DA_ARCHIVIARE
    do
        #--------------------------------------------------------------
        # Estrae il nome del file o della directory senza il suo
        # percorso.
        #--------------------------------------------------------------
        BASE_NAME=`basename $DA_ARCHIVIARE`
        #--------------------------------------------------------------
        # Comprime il file o il contenuto del directory ottenendo un
        # file compresso con lo stesso nome e l'aggiunta
        # dell'estenzione ``.tgz''.
        # Si utilizza ``tar'' e in particolare:
        # ``-z'' permette di comprimere automaticamente l'archivio 
        #        attraverso ``gzip'';
        #--------------------------------------------------------------
        tar -c -f $DESTINAZIONE/$BASE_NAME.tgz -v -z \
--same-permissions --same-owner --same-order $DA_ARCHIVIARE
    done
    #------------------------------------------------------------------
    # L'operazione di archiviazione e' terminata.
    #------------------------------------------------------------------
    echo "L'archiviazione e' terminata."

#======================================================================
# Fine.
#======================================================================

 

1997.10.26 - Scritto da Daniele Giacomini   daniele@calion.com   (vedi copyright: Appunti Linux).


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